La Pietra Aura

Tenera e duttile ha il colore del miele

Lecce, Capoluogo delle Puglie. Capitale del Barocco

Il Barocco fiorì a Lecce a partire dal Cinquecento. Nell'arco di quasi duecento anni il Centro cambiò fisionomia: da città fortificata raccolta attorno alla mole severa del castello di Carlo V si trasformò assumendo il rango di capoluogo dell'intera regione sancito dallo stesso imperatore.

Carlo V considerava Lecce e la Penisola salentina un avamposto importante per il suo impero. Questa condizione pose le basi per la nomina a Capoluogo e accogliere in sede stabile tutti gli ordini religiosi dell'epoca. Questo presupposto avviò una florida crescita architettonica che fece guadagnare alla città il titolo di capitale del Barocco.

La committenza religiosa svolse un ruolo centrale in questo processo che fu di nuova costruzione ma anche di riadattamento di chiese e conventi preesistenti, molti edifici medievali vennero rinnovati con stucchi, marmi e decorazioni varie.

Il Barocco nel Salento raggiunse le punte di maggior pregio nella seconda metà del Seicento e fu lo stile dominante per gran parte del Settecento, favorito dalla qualità della pietra locale: la Pietra Leccese, un calcare tenero e compatto dai toni caldi, adatto alla lavorazione con lo scalpellino.

Frutti di questo periodo furono chiese e palazzi costellati di figure e ghirlande, di fiori e putti, il cui colore varia nel corso della giornata: dal bianco metafisico del pomeriggio al giallo crema della sera.

200 anni per fare un capolavoro

Generazioni di architetti e scalpellini

Da vedere

Da visitare: la Basilica di Santa Croce (1548-1646) fu dedicata alla Croce nel 1571 in seguito alla battaglia di Lepanto e il vicino Palazzo del Governo (1549-1695), la scenografica Piazza del Duomo (1659-1670) e il Seminario (1694-1709), nel cui cortile si trova un pozzo riccamente ornato opera di Giuseppe Cino, le chiese di Santa Irene, Santa Chiara, San Matteo, del Carmine e San Giovanni Battista.

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